Una scena quotidiana
Varcare la porta di un supermercato significa entrare in un luogo affollato, rumoroso e pieno di stimoli visivi. Carrelli che si incrociano, casse che suonano, voci provenienti dagli altoparlanti, luci forti sugli scaffali: un contesto che per un adulto può sembrare normale, ma per un bambino nello spettro autistico può diventare fonte immediata di stress. In pochi istanti la confusione prevale e la spesa, da gesto abituale, si trasforma in un ostacolo difficile da affrontare.

Perché i supporti visivi aiutano
Gli studi più recenti sottolineano quanto la chiarezza riduca l’ansia. Avere un riferimento visivo significa sapere cosa aspettarsi, e questo abbassa il livello di incertezza. Non si tratta di semplificare la realtà, ma di renderla leggibile.
Approcci educativi come il TEACCH hanno mostrato che fornire mappe visive, anche in contesti informali come un negozio, aiuta i bambini a orientarsi meglio. Allo stesso modo, le raccomandazioni cliniche italiane invitano a utilizzare strumenti che riducano l’imprevedibilità: non accessori secondari, ma parte integrante del supporto educativo.

Alcuni scenari realistici
1. Preparazione a casa
Prima di uscire, si può costruire una mini-lista con immagini dei prodotti che si acquisteranno. Latte, pane, frutta, acqua: pochi elementi che anticipano il percorso e danno un primo senso di ordine.
2. Durante la spesa
Consegnare la lista al bambino e lasciargli la possibilità di cancellare o staccare le immagini una volta trovato ogni prodotto. Non è un dettaglio: vedere la lista che si accorcia dà un senso di avanzamento e riduce l’impazienza.
3. Inserire variazioni
Capita spesso di dover aggiungere qualcosa all’ultimo momento. Per gestire questi cambiamenti senza scatenare frustrazione, è utile introdurre una regola visiva del tipo: “dopo questo, anche questo”. Così il nuovo elemento trova un posto chiaro all’interno della sequenza.

Una riflessione personale
Quello che mi colpisce, osservando queste strategie, è la loro versatilità. Non servono strumenti complessi, ma la capacità di trasformare un ambiente dispersivo in un percorso comprensibile. Ogni bambino reagisce a modo suo, ma il punto di forza sta nel poter modulare gli strumenti in base alle situazioni. In fondo, una lista visiva non è solo un foglio con immagini: è un mezzo per restituire ordine in un luogo che altrimenti appare ingestibile.

FAQ
Le liste visive funzionano anche in altri negozi?
Sì. Lo stesso principio si può applicare in farmacia, in edicola o al mercato. Ciò che conta non è il luogo, ma la possibilità di mostrare al bambino una sequenza riconoscibile.
E se il bambino rifiuta di seguirla?
In questi casi non bisogna insistere. Si può cominciare con pochi prodotti, trasformando la lista in un gioco o un’attività da condividere, fino a quando non viene percepita come un aiuto e non come un vincolo.
Qualche riflessione per chiudere
La spesa non sarà mai un momento privo di imprevisti, ma può diventare più affrontabile se tradotta in passaggi chiari. Le liste visive non cancellano la complessità dell’ambiente, ma danno al bambino un punto fermo a cui aggrapparsi.
👉 Nel mio libro Colora e Impara ho inserito diverse routine illustrate che si basano proprio su questo principio: creare mappe visive che permettano di ridurre lo stress quotidiano e aumentare il senso di sicurezza, sia a casa che fuori.

