Massimiliano Marasco autore di Colora e Impara parla di autismo bambini genitori scuola

Una guida semplice per genitori

Questa guida nasce per chi cerca informazioni sull’autismo nei bambini, per i genitori ma anche per chi lavora a scuola, un argomento che spesso crea dubbi e confusione.

Molti genitori digitano su internet “autismo bambini genitori scuola” quando cercano risposte pratiche: qui troverai spiegazioni semplici, esempi quotidiani e idee utili per casa e classe.

Nota importante: queste informazioni non sostituiscono il parere dei professionisti. Se hai dubbi sul tuo bambino parla con il pediatra o con l’équipe di neuropsichiatria infantile.


Che cos’è l’autismo oggi

L’autismo o disturbo dello spettro autistico (ASD) è un modo di funzionare del cervello che accompagna la persona per tutta la vita. Non è una malattia da “guarire”, è una neurodivergenza.
Riguarda soprattutto:

  • come si comunica e si interagisce con gli altri
  • come si comprende e si organizza il mondo intorno
  • come si percepiscono suoni, luci, odori, movimenti

Per esempio, alcuni bambini parlano presto, altri usano poche parole o comunicano con immagini e gesti. Alcuni cercano socialità, altri la tollerano a piccole dosi.


Cosa non è l’autismo

  • Non è colpa di nessuno.
  • Non è mancanza di affetto o “capriccio”.
  • Non è sinonimo di difficoltà intellettiva.
  • Inoltre, non è fisso: con supporti giusti e routine chiare si cresce molto.

Come può presentarsi

Segnali che i genitori notano spesso:

  • interesse intenso per alcuni oggetti o argomenti
  • gioco ripetitivo, preferenza per le routine
  • fatica a capire regole sociali implicite
  • sensibilità ai suoni, alle luci, ai tessuti
  • linguaggio particolare: poche parole, ecolalia, tono piatto, oppure linguaggio ricco ma “letterale”
  • difficoltà nelle transizioni: passare da un’attività all’altra

Tuttavia, ricorda: i segnali non definiscono da soli l’autismo. Servono sempre valutazioni professionali.


La diagnosi in pratica

Di solito il percorso coinvolge pediatra, neuropsichiatra infantile, psicologi, logopedisti.
Quindi, cosa aspettarti?

  1. Colloquio con la famiglia e raccolta della storia.
  2. Osservazioni del bambino e test standardizzati.
  3. Restituzione con spiegazione chiara dei risultati e dei punti di forza.
  4. Indicazioni su scuola, terapia, supporti comunicativi.

In conclusione, la diagnosi apre porte: aiuta scuola e famiglia a scegliere strumenti efficaci.


Punti di forza frequenti

  • memoria visiva e per i dettagli
  • onestà e coerenza
  • pensiero logico, interesse per schemi e sistemi
  • passione profonda per ciò che amano

Coltivare questi talenti fa bene all’autostima e motiva ad affrontare le fatiche. Allo stesso tempo, incoraggia anche a scoprire nuove competenze.


Bisogni comuni

  • prevedibilità: sapere prima cosa succede
  • linguaggio chiaro e concreto
  • tempi di pausa programmati
  • ambiente sensoriale più tranquillo
  • adulti che ascoltano e guidano senza fretta

In altre parole, servono poche regole ma molto chiare.


Comunicazione: come aiutare

Parla in frasi brevi e positive: “Adesso mettiamo le scarpe, poi andiamo al parco”.
Usa il linguaggio visivo: immagini, sequenze, timer visivi.
Anticipa i passaggi con storyboard o pittogrammi.
Offri scelte chiuse: “Maglietta blu o rossa?”.
Per esempio, puoi provare strumenti di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA).


Sensibilità sensoriale

Molti bambini nello spettro sono ipersensibili o iposensibili a suoni, luci, odori, consistenze.

Suggerimenti pratici:

  • cuffie antirumore in ambienti affollati
  • luci calde e non dirette, riduci i lampeggiamenti
  • vestiti senza etichette o cuciture fastidiose
  • introduci gradualmente nuove consistenze a tavola, senza forzare

Di conseguenza, l’ambiente va sempre adattato al singolo bambino.


Routine e transizioni

Le routine chiare riducono l’ansia e danno autonomia.

  • Prepara una sequenza visiva per mattino, compiti, nanna.
  • Usa un timer per mostrare il tempo che resta.
  • Annuncia il cambio attività: “Mancano 5 minuti, poi spegniamo”.
  • Se serve, inserisci un compito ponte breve tra due attività diverse.

Perciò, la prevedibilità è la chiave.


“Meltdown” o capriccio?

Un meltdown non è un capriccio. È una sovraccarica emotiva o sensoriale.

Cosa fare:

  • riduci stimoli: meno voci, meno luci, meno richieste
  • stai vicino, non trattenere se non è necessario per la sicurezza
  • offri uno spazio “porto sicuro” e una routine di recupero
  • dopo, niente prediche: una volta calmi, rielabora con poche parole o immagini

In questo modo, il bambino impara che anche i momenti difficili hanno una via d’uscita.


Cosa puoi fare oggi a casa

  • Scegli una routine e costruisci la sequenza visiva insieme.
  • Introduci un quaderno delle emozioni: disegno, colore, parola.
  • Prepara una scatola delle pause con oggetti calmanti.
  • Fai giochi strutturati brevi e ripetibili.
  • Celebra ogni piccola conquista: una alla volta.

Così, ogni giornata diventa più serena.


Come collaborare con la scuola

Condividi routine, interessi e “trucchi” che funzionano a casa.
Chiedi obiettivi chiari e misurabili con strumenti visivi coerenti.
Programma transizioni dolci: nuovi spazi, nuovi docenti, nuove regole.
Mantieni un quaderno di comunicazione famiglia–scuola.

Per esempio, un piccolo diario condiviso evita incomprensioni.


Parlare di autismo in famiglia

  • Al bambino: usa parole semplici. “Il tuo cervello è speciale. A volte i suoni e i cambi ti stancano. Usiamo immagini per aiutarti”.
  • Ai fratelli: spiega cosa aiuta davvero. Coinvolgili in piccole routine condivise.
  • Ai nonni: mostra esempi concreti, non teorie. Un video, una sequenza, due regole chiare.

In questo modo, tutta la famiglia partecipa al percorso.


Prendersi cura di sé

Prendersi cura di un figlio è bellissimo e faticoso. Concediti pause, chiedi aiuto, costruisci una rete con altre famiglie e con i professionisti. Infatti, un genitore sereno è il miglior supporto.


Domande utili da portare alla prima visita

  • Quali sono le priorità per mio figlio adesso?
  • Che strategie visive possiamo iniziare subito?
  • Come impostare routine e transizioni senza crisi?
  • Che obiettivi realistici fissiamo per i prossimi 3 mesi?

In questo modo, avrai risposte pratiche già al primo incontro.


Glossario rapido

  • Spettro: ampia varietà di profili.
  • CAA: Comunicazione Aumentativa e Alternativa.
  • Routine: sequenza di azioni sempre uguale che dà sicurezza.
  • Meltdown: sovraccarica emotiva/sensoriale, non capriccio.
  • Regolazione: capacità di calmarsi e tornare in equilibrio.

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